• IN MANUS TUAS

    Vi darò buone notizie dal Paradiso

    Sono davvero tante, sono tante le cose che vorrei dire a tutti, sono tante! Ma una sola resta la più importante: In Manus Tuas, In Manus Tuas, In Manus Tuas! Sì, dite questo a tutti da parte mia: IN MANUS TUAS! E’ questa l’unica cosa importante: il pieno e completo abbandono alla volontà del Padre, sia quando a noi pare bella, sia quando a noi pare brutta, credere sempre che tutto è un dono squisitissimo e delicatissimo della tenerezza dell’Amore del padre per noi! In Manus Tuas, Domine, grazie Papà! E, un’altra cosa… l’ho sempre amato! Dite questo da parte mia. E un bacio nel Signore a tutti. + Salvatore Boccaccio vescovo

  • è tempo ora

    è tempo, ORA ...

    E' il tempo ora della nostra trasfigurazione... Tempo di girarci verso la Luce , perché la luce E' GIA' QUI! E' il Dio che portiamo dentro e che deve erompere dalla mia tenebra come il sole dalla notte, come il mistero erompe dalla creazione e a Pasqua rovescerà la pietra per dire che la notte è vinta per sempre! Un salmo esorta "Guardate a lui e sarete raggianti". Guardate a lui e non avrete più volti oscuri ...

  • esponiamoci alla sua luce

    esponiamoci alla Sua luce!

    E allora piantiamo la nostra tenda davanti a Cristo, esponiamoci alla Sua luce, abitiamola, godiamo di quella luce come la luna gode del sole. La luce non è nostra ma noi possiamo, come lune davanti al sole, assorbire la luce e poi irradiarla e diventare raggianti. Occhi lucenti, corpi luminoso, astri che a loro volta indicano il cammino ad altri. Così hanno fatto i discepoli, così ha fatto Maria icona splendente del nostro futuro… Padre ERMES RONCHI dei Servi di Maria.

  • Mater Misericordiae!

    Maria Madre della Tenda

    Madre di Gesù e madre nostra, prega per noi ora, affinché l’umanità si risvegli e decida veramente per la costruzione di una nuova civiltà dell’amore; Ti ascolti, Ti risponda e riponga in Te fiducia. Prega per noi, ora, affinché gli uomini si risveglino dal sonno della non vita e vengano a Te in un abbandono fiducioso per essere ricondotti a Gesù. Fa' splendere la tua luce, Madre, e mostraci la via della salvezza. Madre della Tenda, prega per noi

  • Con Chiara nei deserti della vita ...

    Con Chiara nei deserti della vita ...

    Desideriamo percorrere i ‘deserti’ del mondo e ascoltare il grido di chi non ha più voce, raccogliere il dolore di chi è disperato certi che anche le lacrime, raggiunte dal raggio dell’Amore, possono risplendere di Luce divina nel firmamento dell’eternità e trasformarsi in splendidi arcobaleni che illuminano le nostre città. Sempre Uniti nel portare la Rivoluzione del Vangelo in tutto il mondo - Chiara Amirante

  • Nella gioia del RISORTO!

    Nella gioia del RISORTO!

    L'annuncio cristiano dice: Dio si è fatto uomo, si è reso presenza umana, carnale, dentro la storia "Perché cercate tra i morti colui che è vivo?" Luca 24

  • Integer vitae nulla!

    Vorrei dirvi una cosa ...

    Non temete! Se Colui che E' da principio, non ha disdegnato questi sassi, non disprezzerà neppure i macigni del vostro povero cuore. Sappiate offrirglieli, perchè stabilisca in mezzo agli uomini il suo domicilio. E continuerà anche per il vostro SI, l'avventura della Redenzione DON TONINO BELLO...

  • Suspendisse neque tellus

    Nel deserto della mia vita, Signore ...

    hai voluto piantare la Tua tenda. Ogni giorno mi chiedo come sia possibile e nella carne risuona la Tua voce che viene a dirmi che non è opera mia. Tutto è veramente grazia, Signore, ed io voglio cantare la melodia della Tua infinta misericordia ...

  • Curabitur faucibus

    LA DIMORA DI DIO CON GLI UOMINI

    Udii allora una voce potente che usciva dal trono: «Ecco la dimora di Dio (la tenda) con gli uomini! Egli dimorerà tra di loro ed essi saranno suo popolo ed egli sarà il "Dio-con-loro". E tergerà ogni lacrima dai loro occhi; non ci sarà più la morte, né lutto, né lamento, né affanno, perché le cose di prima sono passate» Apocalisse 21, 3-4

mercoledì 6 aprile 2011

TRACCE Cenacolo LA TENDA - Martedì 5 aprile 2011






Incontrare Cristo ci permette di acquisire una LUCE
e di poterla rendere visibile agli altri ...
Sono stato voluto da Te: fammi trovare, Signore, la mia nota umile,
ma vibrante. Il mio niente ha la vastità di un progetto eterno! ...


  IO SONO
SONO IO

1 “Passando vide un uomo cieco dalla nascita 2 e i suoi discepoli lo interrogarono: “Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché egli nascesse cieco?”. 3 Rispose Gesù: “Né lui ha peccato, né i suoi genitori, ma è così perché si manifestassero in lui le opere di Dio.

4 Dobbiamo compiere le opere di colui che mi ha mandato finché è giorno; poi viene la notte, quando nessuno può più operare.5 Finché sono nel mondo sono la luce del mondo”. 6 Detto questo sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco 7 e disse: “Va’ a lavarti nella piscina di Siloe  (che significa Inviato)”. Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva. 8 Allora i vicini e quelli che lo avevano visto prima, poiché era un mendicate, dicevano: “Non è egli quello che stava seduto a chiedere  l’elemosina?”. 9 Alcuni dicevano: “E’ lui”; altri dicevano: “No, ma gli assomiglia”. Ed egli diceva: Sono io!”. 10 Allora gli chiesero: “Come, dunque, ti furono aperti gli occhi?”. 11 Egli rispose: “Quell’uomo che si chiama Gesù ha fatto del fango, mi ha spalmato gli occhi e mi ha detto: Va’ a Siloe e lavati! Io sono andato e, dopo essermi lavato, ho acquistato la vista”. Gli dissero: “Dov’è questo tale?”. Rispose: “Non lo so”. Intanto condussero dai farisei quello che era stato cieco: era infatti sabato il giorno in cui Gesù aveva fatto del fango e gli aveva aperto gli occhi. Anche i farisei dunque gli chiesero di nuovo come avesse acquistato la vista. Ed egli disse loro: “Mi ha posto del fango sopra gli occhi, mi sono lavato e ci vedo”. 16 Allora alcuni dei farisei dicevano: “Quest’uomo non viene da Dio perché non osserva il sabato”. Altri dicevano: “Come può un peccatore compiere tali prodigi?. E c’era dissenso tra loro. Allora dissero di nuovo al cieco: “Tu che dici di lui, dal momento che ti ha aperto gli occhi?”. Egli rispose: “E’ un profeta!”….

 (segue fino a versetto  41)


La lunga e tortuosa vicenda del cieco nato è il tipico esempio di indigestione da burocrazia.

 La vicenda è molto semplice: Gesù passando vede un uomo cieco dalla nascita e lo guarisce.

Quell’uomo, che non sa nemmeno cosa sia la vertigine degli orizzonti della vista, vive su di sé i sintomi dell’incontro con Cristo. Vive questi sintomi senza nemmeno sapere bene chi è che lo ha guarito. Senza nemmeno sapere bene chi fosse Gesù. Ma questa guarigione è scomoda perché infrange il regolamento della chiusura settimanale del sabato.

Gesù crede che quest’uomo valga più di questa regola, così infrange il divieto. Non vuole screditare Mosè, vuole solo ricordare a tutti che le regole servono agli uomini e non gli uomini alle regole. Inizia così una lunga diatriba in cui il cieco nato cerca di riportare tutti alla concretezza dei fatti e non alla retorica della legge, della teologia, dell’interpretazione: “Una cosa io so: ero cieco e ora ci vedo”. Che tradotto significa semplicemente che a volte Dio è nell’evidenza dei fatti e non il risultato di un qualche contorto ragionamento . I farisei non hanno occhi per accorgersi della gioia di un uomo che è tornato a vedere; non hanno occhi per accorgersi che le regole servono ma solo finché non schiacciano la dignità delle persone …



Don Luigi Maria Epicoco
http://www.egioiasia.com

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Solo chi riconosce in Gesù
Il Figlio di Dio vede realmente ...
Io sono la luce del mondo;
chi segue me, non camminerà nelle tenebre,
ma avrà la luce della vita

Coloro che saranno lavati nelle acque del battesimo, scopriranno che Cristo Signore è la luce della loro vita...

Battesimo e vita cristiana; c’è un’equazione perfetta tra battesimo, perfezione e santità. San Paolo chiama santi coloro che hanno ricevuto il battesimo. Evidentemente perché l’equazione regga, il sostantivo battesimo deve essere unito all’aggettivo vissuto: è il battesimo vissuto che fa il cristiano, il perfetto, il santo. Creare una vera equazione tra battesimo e vita: questo è tutto il senso della vita cristiana.

Gesù mette in luce un fenomeno fondamentale del comportamento umano: l’uomo chiuso in se stesso, che cerca se stesso, si nega all’esigenza di Dio ed è disposto anche a negare l’evidenza. Chi non conosce il proverbio “Non c’è peggior cieco di chi non vuol vedere?”.

Il povero cieco non teme di apparire per quello che è : lui ORA vede. Questo gli basta. Se prima quasi doveva nascondersi per la vergogna, perché ritenuto un “castigato da Dio” per i propri peccati o per quelli dei suoi avi, ora esce allo scoperto: SONO IO! Dice.. Non gli importa ciò che è stato prima, ora vede la LUCE e non solo quella del sole. Ha incontrato Colui nel quale siamo anche noi immersi, nel battesimo, per essere rigenerati a VERA VITA, VITA NUOVA. Rialzato, resuscitato nell’intimo, la sua vita è stata capovolta … Dalle tenebre alla luce.
E l’anima assapora lo stupore, di fronte alla VERA LUCE!
Come per Paolo: non è stato buttato a terra soltanto il suo corpo. Tutto di lui si è rovesciato. Ha visto davanti a sé il Cristo vivente e risorto, e istantaneamente ha aderito a lui: ha creduto. Il pensiero di Paolo sarà dominato anche da questo: dalla totale gratuità dell’iniziativa divina e del suo dono che in un istante lo ha trasformato;  dal posto che hanno la croce e la risurrezione nel progetto della salvezza: chi lo ha atterrato è il Risorto, che era stato crocifisso sul Calvario!
Anche per noi, battezzati da bambini, Cristo entra nelle nostre vite per un colpo di grazia, senza alcuna preparazione e, come fu per gli apostoli, anche noi viviamo la gradualità della scoperta del DONO. Siamo dunque chiamati ad una conversione progressiva che deve estendersi per tutta la vita. Il nostro battesimo è dunque punto di partenza per una ascensione laboriosa
Nell’universo divino in cui siamo introdotti col battesimo, Dio moltiplica giorno dopo giorno le meraviglie della sua grazia se Lo lasciamo agire nella nostra vita!
Fidiamoci di Lui , sulla….. PAROLA!
 
VIENI, SANTO SPIRITO, dacci umiltà, orecchio attento
 e GIOIA  da condividere!
CRISTO E’ VERAMENTE RISORTO
ED HA VINTO OGNI MORTE!



Nel duomo vecchio di Molfetta è riposto un grande crocifisso di terracotta. L’ha donato, qualche anno fa, uno scultore del luogo. Il parroco, in attesa di sistemarlo definitivamente, l’ha addossato alla parete di un locale della sacrestia e vi ha apposto un cartoncino con la scritta “Collocazione provvisoria”. La scritta, che in un primo momento avevo scambiato come intitolazione dell’opera, mi è parsa provvidenzialmente ispirata, al punto che ho pregato il parroco di non rimuovere per nessuna ragione il crocifisso di lì, da quella parete nuda, da quella posizione precaria, con quel cartoncino ingiallito.

Collocazione provvisoria! Penso che non ci sia formula migliore per definire la croce: la mia, la tua, non solo quella di Cristo. Coraggio, allora, tu che soffri inchiodato su una carrozzella. Animo, tu che provi i rimorsi della solitudine. Abbi fiducia, tu che bevi al calice amaro dell’abbandono. Non imprecare, sorella che ti vedi distruggere giorno dopo giorno dal male che non perdona. Asciugati le lacrime, fratello che sei stato pugnalato alle spalle da coloro che ritenevi tuoi amici. Non tirare i remi in barca, tu che sei stanco di lottare e hai accumulato delusioni a non finire. Non abbatterti, fratello povero che non sei calcolato da nessuno.

Coraggio! La tua croce, anche se durasse tutta la vita, è sempre “Collocazione provvisoria”. Anche il Vangelo ci invita a considerare la provvisorietà della croce. C’è una frase immensa che riassume la tragedia del creato al momento della morte di Cristo: “Da mezzogiorno alle tre si fece buio su tutta la terra”. Forse è la frase più scura della Bibbia. Per me è una delle più luminose. Da mezzogiorno alle tre del pomeriggio. Solo allora è consentita la sosta sul Golgota! Al di fuori di quell’orario, c’è divieto assoluto di parcheggio. Dopo tre ore, ci sarà la rimozione forzata di tutte le croci. Una permanenza più lunga sarà considerata abusiva anche da Dio. Coraggio allora, fratello che soffri. C’è anche per te una deposizione dalla croce. C’è anche per te una pietà sovrumana.

Ecco già una mano forata che schioda dal legno la tua. Ecco un volto amico, intriso di sangue e coronato di spine, che sfiora con un bacio la tua fronte febbricitante. Ecco un grembo dolcissimo di donna che ti avvolge di tenerezza. Tra quelle braccia materne si svelerà, finalmente, tutto il mistero di un dolore che ora ti sembra assurdo. Coraggio. Mancano pochi istanti alle tre di pomeriggio! Tra poco, il buio cederà posto alla luce, la terra riacquisterà i suoi colori verginali, e il sole della Pasqua irromperà tra le nuvole in fuga. Un abbraccio! Auguri a ciascuno di voi! Buona Pasqua! ---
DON TONINO BELLO Vescovo






IL NOSTRO MONDO E’ ASSETATO DI DIVINO!

Ha bisogno della LUCE divina della fede per superare il suo smarrimento. Ha bisogno di esistenze nelle quali traspaia la realtà trascendente: Cristo e la sua Pasqua. Il mondo vuole dei testimoni della morte e della risurrezione di Cristo: con la parola e con la vita. Sarebbero compromesse le sue stesse sorti umane, se questa attesa andasse delusa. Questo avverrà solo quando il battesimo sarà vissuto e l’esistenza umana ne sarà il coerente sviluppo.

Siamo cristiani per questo.



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