Il verbo di Dio è detto ‘porta’ perché introduce nella conoscenza quelli che hanno ben compiuto tutta la via delle virtù, nella corsa irreprensibile della pratica. Ed è come una luce che mostra gli splendidissimi tesori della sapienza. Il verbo è, infatti, ad un tempo, via, porta, chiave e regno: ‘via’ in quanto guida; ‘chiave’, perché apre e viene aperto per quelli che sono degni delle cose divine, ‘porta’, perché introduce; ‘regno’, perché è dato in eredità ed è presente in tutti per partecipazione.
Massimo il confessore
Signore,
come è bello, alla sera,
quando il sole si lascia scivolare dietro le colline,
rientrare nell’ovile della preghiera
e trovarti lì,
con le tue robuste braccia spalancate
pronte ad accogliermi.
Signore, come è bello
rivedere il tuo volto quando,
dopo essermi smarrito tra rovi e boschi ostili,
mi fermo, stremato dalla fatica,
in attesa del tuo soccorso.
Signore, come è bello
sapere che di te mi posso fidare,
che, anche ad occhi chiusi,
posso seguire il richiamo della tua voce.
Signore,
come è bello e quanta pace offre la tua casa:
fresca, quando la calura del giorno ha esaurito le mie energie,
calda, quando il gelo dell’inverno ha intorpidito la mia anima.
Signore,
come è bello essere parte del tuo gregge,
parte della tua Chiesa.
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