Giugno 2011
Ormai ci siamo... Gli ultimi preparativi, la valigia quasi pronta. Cuore in spalla e braccia piene di intenzioni di preghiera e fatiche di amici e conoscenti, da depositare direttamente nelle braccia spalancate della Gospa che chiama, attende, corregge, conforta...
Trent'anni di apparizioni. Trent'anni di frutti che parlano da sé. Trent'anni di ritorni, di ritrovamente interiori di anime smarrite e confuse nei deserti del mondo. E’ il 24 giugno del 1981, quando in un piccolo paese a 30 chilometri da Mostar, in Bosnia-Erzegovina sei ragazzi affermano di aver visto e parlato con la Madonna. Sono: Ivanka Ivankovic, Mirijana Dragičević, Vicka Ivankovic, Marija Pavlovic, Ivan Dragičević e Jakov Colo. Un’esperienza che si ripeterà quasi ogni giorno, passando indenne attraverso persecuzioni, guerre e contrasti religiosi. Un luogo ricco di suggestioni e controverso e che, ancora oggi, continua a lasciare messaggi ad un mondo che si ritrova 'in una tappa pericolosissima che la Madonna (Gospa in croato) vuole aiutarci a superare', come direbbe Padre Livio Fanzaga, direttore di Radio Maria.
Mentre la Chiesa attende di pronunciarsi (e questo normalmente abbiamo visto che nella storia succede solo dopo il termine delle apparizioni), nel 2010 Benedetto XVI affida il caso ad una commissione vaticana d’inchiesta, presieduta dal Cardinale Camillo Ruini. Chi desidera andare lo fa in forma privata. Innegabile però che dall'inizio delle apparizioni qui siano già arrivati decine di migliaia di sacerdoti, più di 200 vescovi e almeno 10 cardinali. E questo da dati ufficiali.
Se l'albero si giudica dai frutti, non si può rimanere indifferenti di fronte alle innumerevoli confessioni e conversioni definitive. Ogni pellegrino è infatti invitato e chiamato alla conversione, alla confessione, ad abbandonare il peccato e abbracciare la via della santità.
Vite che rinascono, in seno alla Gospa ...
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Chiara Amirante - Fondatrice NUOVI ORIZZONTI |
In questo quadro, fervono i preparativi dei nostri fratelli e sorelle di Nuovi Orizzonti impegnati ormai da tempo nella preparazione del Meeting Internazionale dei Cavalieri della Luce e delle varie attività di formazione/accoglienza estive intraprese dall'opera di cui Chiara s'è fatta umile strumento. Portare la Gioia del Risorto e vita nuova nei deserti del mondo.
Così, mentre i nostri fratelli lavorano anche per noi, (1) noi che restiamo teniamoci vicini al trono del Re e della Regina della Pace in spirito, nella comunione dei santi, ed amiamo e preghiamo con loro e per loro!
Rigenerati
dalle grazie del ritiro mensile di Pentecoste (
clikka), durante il quale si sono formulati 80 impegni temporanei, 21 definitivi, più di 500 rinnovi delle promesse e i più di 1000 presenti hanno rinnovato le consacrazioni come Cavalieri della Luce e al Cuore Immacolato di Maria, nostra stella e modello, restiamo uniti nella più bella delle avventure: vivere radicalmente il Vangelo, nella piccolezza di figli di un Dio Amore e Misericordia e nella consapevolezza di essere
popolo grande e numeroso (
clikka), per Sua grazia!
Riconosciuti da Madre Chiesa per essere inviati, manteniamo acceso il Fuoco che Nostro Signore è venuto a portare sulla terra ((Lc 12,49-53)
SE SAREMO QUELLO CHE DOVREMO ESSERE METTEREMO FUOCO IN TUTTO IL MONDO!
(cfr Caterina da Siena)
ALLELU JAAAAAAAAAAAA!
Cenacolo la Tenda - Velletri
(1) S.ta Teresa del Bambin Gesù e del Volto Santo - Manoscritto A
257 - Gesù, non posso approfondire la mia supplica, temerei di rimanere schiacciata sotto il peso dei miei desideri audaci. La mia scusa è che sono una bambina, i bimbi non riflettono alla portata delle loro parole, eppure i loro genitori, quando si trovano sopra un trono, se possiedono tesori immensi, non esitano a contentare i desideri dei piccoli esseri che amano quanto se stessi. Per far loro piacere commettono follie, arrivano alla debolezza! Ebbene, io sono la figlia della Chiesa, e la Chiesa è Regina, poiché è tua Sposa, divino Re dei re. Non a ricchezze e a gloria (si trattasse anche della gloria del Cielo) ambisce il cuore del bambino. La gloria, capisce che è, per diritto, dei suoi fratelli, gli Angeli e i Santi. La gloria di lui sarà il riflesso di quella che si irradierà dalla fronte di sua Madre. Quello che chiede, è l'amore, sa una cosa sola, amarti, Gesù! Gli sono interdette le opere clamorose, non può predicare il Vangelo, non può versare il suo sangue; ma che importa, i suoi fratelli lavorano al suo posto, e lui, bimbo piccolo, sta li, proprio vicino al trono del Re e della Regina, ama per i suoi fratelli i quali combattono. Ma in quale modo testimonierà il suo amore, poiché l'amore si prova con le opere? Ebbene, il fanciullo getterà fiori, profumerà il trono reale, canterà con la sua voce argentina il cantico dell'amore...
258 - Sì, Amato, la mia vita si consumerà così. Non ho altri mezzi per provarti il mio amore, se non gettar dei fiori, cioè non lasciar sfuggire alcun piccolo sacrificio, alcuna premura, alcuna parola, e profittare di tutte le cose piccole, e farlo per amore... Voglio soffrire per amore e perfino gioire per amore, così getterò fiori davanti al tuo trono; non ne incontrerò uno senza sfogliarlo per te... poi, gettando fiori, canterò (sarebbe possibile piangere compiendo un'azione di tanta gioia?), canterò, anche quando dovrò cogliere i miei fiori in mezzo alle spine, e il canto sarà tanto più melodioso quanto più le spine saranno lunghe e pungenti. Gesù, a che ti serviranno i miei fiori e i miei canti? Lo so bene, questa pioggia profumata, questi petali fragili senz'alcun valore, questi canti d'amore del cuore piccolo tra i piccoli, ti saranno cari, questi nulla ti faranno piacere, faranno sorridere la Chiesa trionfante, ella raccoglierà i miei fiori sfogliati per amore, e facendoli passare per le tue mani divine, Gesù, questa Chiesa del Cielo vorrà giocare col suo bimbo piccolo, e getterà anch'essa quei fiori i quali avranno acquisito, sotto il tuo tocco divino, un valore infinito, e li getterà sulla Chiesa dolorante per spegnere le fiamme di essa, li getterà sulla Chiesa militante per farle avere la vittoria!
259 - Gesù mio, ti amo, amo la Chiesa mia Madre, mi ricordo che «il minimo moto di amor puro le è più utile che non tutte le altre opere riunite insieme», ma l'amore puro esiste nel mio cuore? I miei desideri immensi non sono un sogno, una follia? Ah, se così fosse, Gesù, illuminami. Tu Io sai, io cerco la verità: se i miei desideri sono temerari, falli sparire, perché questi desideri sono per me il martirio più grande... Eppure lo sento, Gesù, dopo aver sospirato verso le regioni più alte dell'amore, se dovessi non raggiungerie un giorno, avrei gustato più dolcezze nel mio martirio, nella mia follia, di quanta non ne godrei in mezzo alle gioie della patria, a meno che, per mezzo di un miracolo, tu non mi tolga il ricordo delle mie speranze terrestri. Allora lasciami godere, durante il mio esilio, le delizie dell'amore! Lasciami assaporare le dolci amarezze del mio martirio! Gesù, Gesù, se è tanto delizioso il desiderio di amarti, che sarà possederti, godere del tuo amore?
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