"Essere l'amato è l'origine e il compimento della vita dello Spirito. Dal momento in cui rivendichiamo la verità di essere gli Amati, noi affrontiamo la chiamata di diventare ciò che siamo. Diventare gli Amati: ecco il viaggio spirituale che dobbiamo compiere (...) Per vivere una vita spirituale dobbiamo rivendicare per noi stessi che siamo "presi" o "scelti". Da tutta l'eternità, prima ancora che tu nascessi e diventassi parte della storia, tu esistevi nel cuore del Padre! (J.M. Nouwen, Sentirsi amati)
"L’Unità! Ma chi potrà azzardarsi a parlare di essa? E ineffabile come Dio! Si sente, si vede, si gode ma... è ineffabile! Tutti godono della sua presenza, tutti soffrono della sua assenza. È pace, gaudio, amore, ardore, clima di eroismo, di somma generosità. E Gesù fra noi! Solo se abbimao il disstintivo dell'unità tra noi possiamo dirci veramente cristiani. Quando l'unità con i fratelli si fa difficile, pccprr enon spezzare mai, ma piegarsi finché l'amore fa il miracolo di un cuore solo e un'anima sola. Meglio il meno perfetto, ma in unità coi fratelli, che il più perfetto ma in disunità con essi, perché la perfezione non sta nelle idee o nella sapienza, ma nella carità. Niente di più organizzato di ciò che l'amore ordina e nulla di più libero di ciò che l'amore unisce. Chi vive in Dio è uno con tutti e tutto e da tutto distinto, Quanto più ci consumeremo in uno, tanto più acquisteremo la virtù dell'altro in modo che saremo tutti uno, ciascuno l'altro, ognuno Gesù" Chiara Lubich
«Per diventare gli Amati, dobbiamo, prima di tutto, rivendicare di essere presi. Inizialmente questo può sembrare molto strano, eppure, essere presi è essenziale per divenire gli Amati. Possiamo desiderare di diventare gli Amati solo quando sappiamo che siamo già gli Amati. Potrebbe essere d’aiuto, usare al posto di “prendere”, che è un termine un po’ freddo e fragile, un termine più caldo e morbido con lo stesso significato: il termine “scegliere”. Come figli di Dio noi siamo quelli scelti da Dio»
«Come Amati Figli di Dio, noi siamo benedetti. Mi rendo sempre più conto di quanto noi, paurosi, ansiosi, insicuri esseri umani, abbiamo bisogno di una benedizione. Dare una benedizione è confermare, dire “sì” al fatto che una persona è Amata. E più che questo: dare una benedizione crea la realtà della quale la benedizione parla. Una benedizione tocca la primigenia bontà dell’altro e dà vita al suo “essere Amato”»
«Tu sei un uomo spezzato, io sono un uomo spezzato e tutte le persone che conosciamo direttamente o di riflesso sono persone spezzate. Forse l’inizio più semplice sarebbe dire che il nostro essere spezzati rivela qualcosa su chi siamo. Le nostre sofferenze e i nostri dolori non sono semplicemente noiose interruzioni nella nostra vita: ci toccano, piuttosto, nella nostra unicità e nella nostra più intima individualità. L’essere spezzati è un’esperienza del tutto personale e nella società in cui tu ed io viviamo è generalmente una esperienza intima: è lo spezzarsi del cuore, è la sofferenza del cuore spezzato»
«Noi siamo scelti, benedetti, spezzati così come siamo dati. Il quarto aspetto della vita dell’Amato è essere dato. Come persone che sono date possiamo comprendere appieno il nostro essere scelti, benedetti e spezzati. La nostra più grande realizzazione sta nel dare noi stessi agli altri. La nostra umanità arriva alla sua espressione più alta nell’atto di dare. Diventiamo gente stupenda quando diamo qualsiasi cosa possiamo dare: un sorriso, una stretta di mano, un bacio, un abbraccio, una parola d’amore, un regalo, una parte della nostra vita… tutta la nostra vita»
Altare reposizione giovedì santo
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