e di poterla rendere visibile agli altri ...
ma vibrante. Il mio niente ha la vastità di un progetto eterno! ...
1 “Passando vide un uomo cieco dalla nascita 2 e i suoi discepoli lo interrogarono: “Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché egli nascesse cieco?”. 3 Rispose Gesù: “Né lui ha peccato, né i suoi genitori, ma è così perché si manifestassero in lui le opere di Dio.
4 Dobbiamo compiere le opere di colui che mi ha mandato finché è giorno; poi viene la notte, quando nessuno può più operare.5 Finché sono nel mondo sono la luce del mondo”. 6 Detto questo sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco 7 e disse: “Va’ a lavarti nella piscina di Siloe (che significa Inviato)”. Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva. 8 Allora i vicini e quelli che lo avevano visto prima, poiché era un mendicate, dicevano: “Non è egli quello che stava seduto a chiedere l’elemosina?”. 9 Alcuni dicevano: “E’ lui”; altri dicevano: “No, ma gli assomiglia”. Ed egli diceva: Sono io!”. 10 Allora gli chiesero: “Come, dunque, ti furono aperti gli occhi?”. 11 Egli rispose: “Quell’uomo che si chiama Gesù ha fatto del fango, mi ha spalmato gli occhi e mi ha detto: Va’ a Siloe e lavati! Io sono andato e, dopo essermi lavato, ho acquistato la vista”. Gli dissero: “Dov’è questo tale?”. Rispose: “Non lo so”. Intanto condussero dai farisei quello che era stato cieco: era infatti sabato il giorno in cui Gesù aveva fatto del fango e gli aveva aperto gli occhi. Anche i farisei dunque gli chiesero di nuovo come avesse acquistato la vista. Ed egli disse loro: “Mi ha posto del fango sopra gli occhi, mi sono lavato e ci vedo”. 16 Allora alcuni dei farisei dicevano: “Quest’uomo non viene da Dio perché non osserva il sabato”. Altri dicevano: “Come può un peccatore compiere tali prodigi?. E c’era dissenso tra loro. Allora dissero di nuovo al cieco: “Tu che dici di lui, dal momento che ti ha aperto gli occhi?”. Egli rispose: “E’ un profeta!”….
(segue fino a versetto 41)
La lunga e tortuosa vicenda del cieco nato è il tipico esempio di indigestione da burocrazia.
La vicenda è molto semplice: Gesù passando vede un uomo cieco dalla nascita e lo guarisce.
Quell’uomo, che non sa nemmeno cosa sia la vertigine degli orizzonti della vista, vive su di sé i sintomi dell’incontro con Cristo. Vive questi sintomi senza nemmeno sapere bene chi è che lo ha guarito. Senza nemmeno sapere bene chi fosse Gesù. Ma questa guarigione è scomoda perché infrange il regolamento della chiusura settimanale del sabato.
Gesù crede che quest’uomo valga più di questa regola, così infrange il divieto. Non vuole screditare Mosè, vuole solo ricordare a tutti che le regole servono agli uomini e non gli uomini alle regole. Inizia così una lunga diatriba in cui il cieco nato cerca di riportare tutti alla concretezza dei fatti e non alla retorica della legge, della teologia, dell’interpretazione: “Una cosa io so: ero cieco e ora ci vedo”. Che tradotto significa semplicemente che a volte Dio è nell’evidenza dei fatti e non il risultato di un qualche contorto ragionamento . I farisei non hanno occhi per accorgersi della gioia di un uomo che è tornato a vedere; non hanno occhi per accorgersi che le regole servono ma solo finché non schiacciano la dignità delle persone …
http://www.egioiasia.com
Il Figlio di Dio vede realmente ...
chi segue me, non camminerà nelle tenebre,
ma avrà la luce della vita”
Coloro che saranno lavati nelle acque del battesimo, scopriranno che Cristo Signore è la luce della loro vita...
E l’anima assapora lo stupore, di fronte alla VERA LUCE!
e GIOIA da condividere! CRISTO E’ VERAMENTE RISORTO
ED HA VINTO OGNI MORTE!
Collocazione provvisoria! Penso che non ci sia formula migliore per definire la croce: la mia, la tua, non solo quella di Cristo. Coraggio, allora, tu che soffri inchiodato su una carrozzella. Animo, tu che provi i rimorsi della solitudine. Abbi fiducia, tu che bevi al calice amaro dell’abbandono. Non imprecare, sorella che ti vedi distruggere giorno dopo giorno dal male che non perdona. Asciugati le lacrime, fratello che sei stato pugnalato alle spalle da coloro che ritenevi tuoi amici. Non tirare i remi in barca, tu che sei stanco di lottare e hai accumulato delusioni a non finire. Non abbatterti, fratello povero che non sei calcolato da nessuno.
Coraggio! La tua croce, anche se durasse tutta la vita, è sempre “Collocazione provvisoria”. Anche il Vangelo ci invita a considerare la provvisorietà della croce. C’è una frase immensa che riassume la tragedia del creato al momento della morte di Cristo: “Da mezzogiorno alle tre si fece buio su tutta la terra”. Forse è la frase più scura della Bibbia. Per me è una delle più luminose. Da mezzogiorno alle tre del pomeriggio. Solo allora è consentita la sosta sul Golgota! Al di fuori di quell’orario, c’è divieto assoluto di parcheggio. Dopo tre ore, ci sarà la rimozione forzata di tutte le croci. Una permanenza più lunga sarà considerata abusiva anche da Dio. Coraggio allora, fratello che soffri. C’è anche per te una deposizione dalla croce. C’è anche per te una pietà sovrumana.
Ecco già una mano forata che schioda dal legno la tua. Ecco un volto amico, intriso di sangue e coronato di spine, che sfiora con un bacio la tua fronte febbricitante. Ecco un grembo dolcissimo di donna che ti avvolge di tenerezza. Tra quelle braccia materne si svelerà, finalmente, tutto il mistero di un dolore che ora ti sembra assurdo. Coraggio. Mancano pochi istanti alle tre di pomeriggio! Tra poco, il buio cederà posto alla luce, la terra riacquisterà i suoi colori verginali, e il sole della Pasqua irromperà tra le nuvole in fuga. Un abbraccio! Auguri a ciascuno di voi! Buona Pasqua! --- DON TONINO BELLO Vescovo
Nessun commento:
Posta un commento