e mentre lo si contempla senza paura di perderlo, l'anima
si sazia senza fine del cibo della vita...- Dalle Omelie di San Gregorio Magno
[1]«In verità, in verità vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore per la porta, ma vi sale da un'altra parte, è un ladro e un brigante. [2]Chi invece entra per la porta, è il pastore delle pecore. [3]Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore una per una e le conduce fuori. [4]E quando ha condotto fuori tutte le sue pecore, cammina innanzi a loro, e le pecore lo seguono, perché conoscono la sua voce. [5]Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei».
[14]Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, [15]come il Padre conosce me e io conosco il Padre; e offro la vita per le pecore. [16]E ho altre pecore che non sono di quest'ovile; anche queste io devo condurre; ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge e un solo pastore. [17]Per questo il Padre mi ama: perché io offro la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. [18]Nessuno me la toglie, ma la offro da me stesso, poiché ho il potere di offrirla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo comando ho ricevuto dal Padre mio».
Gv 10, 1-5; 14-8
Cristo stesso ci ha parlato in prima persona: «Io sono il buon pastore: io sono la porta». Anche quella di Pietro, di Paolo, di Isaia, è parola di Cristo, il quale è l’unica e totale Parola di Dio. Pietro parla alle folle? E' Cristo che parla per mezzo suo; Paolo scrive alle Chiese? E' Cristo che esorta per mezzo suo; essi sono ministri di Cristo e dispensatori dei suoi misteri, cioè suoi portavoce … Ma Cristo ha parlato e parla anche a noi, discepoli di oggi, in prima persona. Siamo qui, come le folle che dopo la moltiplicazione dei pani lo seguirono all'altra sponda del lago di Tiberiade perché si erano saziate una volta del suo pane e ne sentivano fame ancora. Sappiamo che Lui è quanto cerchiamo; sappiamo che il Cibo spirituale che può darci è risposta alla nostra fame! Siamo un gregge di pecore, e in questo non vi è alcun significato negativo o offensivo nella Bibbia. Anzi, l’immagine è carica di grande tenerezza per gli uomini! Fra i tanti pseudo-pastori, estranei, ‘ladri’ e ‘briganti’ che anche ai giorni nostri intendono insinuarsi nel nostro cuore e carpire la nostra fiducia, Cristo è l’unico che ama di vero amore ed è pronto a dare la vita, per le Sue pecore! Offre sé stesso, perché per noi sia …
«Eravate sbandati come pecore - scrive l’apostolo Pietro -, ma ora siete tornati al pastore delle vostre anime». Tutte pecorelle smarrite, dunque. Questo ritorno deve ripetersi anche oggi. Noi siamo adesso sbandati; la comunità cristiana, per certi aspetti, è di nuovo in situazione di diaspora, cioè di dispersione. C'e una crisi di identità, come si dice, e qualcuno ne approfitta, illudendosi di poter sciogliere il gregge di Cristo e non avere più così oppositori al proprio modello di società secolare e atea. Si ripete, in certo senso, l’episodio della cattura di Gesù: «percuoterò il pastore e saranno disperse le pecore del gregge» (Matteo 26,31).
Dobbiamo perciò tornare davvero a colui che Pietro ha chiamato «il pastore delle nostre anime». Dobbiamo scoprire come vede e giudica Gesù le cose e gli eventi di questo mondo; scoprire la «sua» verità, perché essa sola ci farà liberi.
«Egli conduce fuori le sue pecore e quando ha condotto fuori tutte le sue pecore cammina innanzi a loro e le pecore lo seguono»: è l’esodo dietro il buon pastore cominciato per noi nel battesimo che deve continuare lungo la nostra vita. Gesù è davvero colui che ci può «condurre fuori»: fuori di questa situazione di disagio, di incertezze, di tenebra e di ingiustizia, fuori della «crisi».
Chi entra per me troverà pascolo, ha detto Gesù. Questo pascolo è lui stesso, la sua parola e il suo corpo.
Ascoltare la tua voce, Gesù buon Pastore , è un segno d’amore perché l’ascolto è di chi ama, l’ascolto è proprio di chi condivide la vita. La sposa ascolta lo sposo, la madre il silenzio dei figli e le stelle la voce di Dio. Di un principe o capo, o regnante si ode l’ordine, ma il cuore è lontano. Di Te, che vuoi essere solo Pastore, vogliamo ascoltare la voce che appaga i bisogni del cuore. Manda guardiani del gregge buoni e santi che sappiano donare la vita, capaci di andare avanti e vegliare su noi quando lupi rapaci ci insidiano e la stanchezza ci opprime. Mandaci pastori buoni, Gesù, e liberaci dai mercenari. Amen.
Quaresima - Tempo di deserto
SIGNORE GESU'
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